Panta Rei: quando l’amore dà voce al silenzio di Simona Laurenza

Panta Rei quando l’amore dà voce al silenzio è il romanzo d’esordio della giovane autrice di Caivano Simona Laurenza, che, come leggiamo nella prefazione a cura di Adele Vairo, si è appassionata alla scrittura durante un progetto PCTO sull’editoria e di educazione alla lettura.

Sinossi del romanzo

La protagonista Ginevra è un’adolescente sensibile e inquieta, che sta attraversando il difficile momento di transizione tra l’adolescenza e la prima fase dell’età adulta. Quando aveva 15 anni, ha assistito senza riuscire a intervenire a un omicidio all’interno del liceo che frequentava, degenerazione di un episodio di bullismo, e da allora Ginevra è rimasta così traumatizzata e sconvolta da perdere la voce. Non riesce più a parlare, e comunica solo attraverso i messaggi e la parola scritta. Nella sua vita una presenza sicura sono le amiche del cuore, Mina e Ludo e l’amico di sempre Daniele, che non riescono però a scalfire la sua sofferenza nascosta. Il suo trauma la fa sentire “diversa” agli occhi del mondo, e di questo ne soffre in particolare quando si troverà di fronte al passaggio dagli anni del liceo all’ingresso nel nuovo mondo dell’Università. L’incontro con Enea, un ragazzo “particolare” come lei, sembra poter essere la scintilla che permette a Ginevra di guardare oltre le aspettative, i pregiudizi, i sensi di colpa e vivere grazie all’amore la libertà di essere sé stessa. Riuscirà l’amore a “dar voce al silenzio” di questa ragazza o il trauma del passato rischia di riaffiorare ancora una volta?

Un libro che dà voce alle ragazze della “Generazione Z”

Un libro che, ispirandosi al meccanismo narrativo del romance, con la storia d’amore tra Ginevra ed Enea cuore dell’intreccio, affronta il tema delicato del bullismo e quello del disagio di una ragazza che si sente “diversa” e isolata dopo aver perso l’uso funzionale della voce a seguito del grave trauma vissuto a 15 anni.

Ginevra rappresenta in una storia intensa e appassionante il punto di vista di una ragazza della “Generazione Z” (la stessa alla quale appartiene l’autrice Simona Laurenza) definita dallo psicologo Jonathan Hairdt “La generazione ansiosa” a causa della massiccia esposizione ai social e alla vita on line.

Il “silenzio” di Ginevra può anche essere letto come una metafora di una generazione che è abituata a comunicare più attraverso la parola scritta sincopata degli sms delle app di messaggistica che con la voce.

Uno dei temi forti del libro è l’invito ad andare oltre le apparenze.

I giovani di questa generazione, le ragazze in particolare, costruiscono sui propri profili social un’immagine luccicante, perfetta e glamour, che spesso nasconde un’ipersensibilità, una profondità, una sofferenza silente occultate dall’apparenza comunicata all’esterno.

Simona Laurenza racconta con grande intensità come il mondo fluido della vita “on line” dove tutto scorre, panta rei, la perenne condivisione virtuale, l’esistenza iper-organizzata delle e degli adolescenti di oggi possa determinare per alcuni la difficoltà a vivere appieno il presente, i rapporti personali, l’amore.

Il ricorso ad alcune strategie narrative del romance permette all’autrice di raccontare gli stati d’animo della sua Ginevra in modo intenso ed emozionante, con personaggi veri e credibili, e senza mai apparire didascalica.

Il libro di Simona Laurenza non è certamente un “romanzo di genere” possiamo dire che ne attraversa almeno tre, il romanzo psicologico, il romance e lo young adult, con un’efficacia e una profondità rarissima in autrice esordiente.

Con “Panta Rei” Simona Laurenza “dà voce” con sorprendente intensità emotiva alle ragazze della Generazione Z, spesso stigmatizzata e accusata di superficialità dalle generazioni adulte, le stesse che hanno plasmato quel mondo nel quale i ventenni di oggi come l’autrice e i suoi personaggi si sono trovati a vivere loro malgrado.

Il romanzo contemporaneo e l’educazione alle relazioni

Il meccanismo narrativo del romance, la storia d’amore tra i due protagonisti, è in questo e in altri libri di autrici contemporanee una strategia per affrontare temi complessi e delicati come la violenza di genere, lo stalking, il bullismo, il narcisismo manipolatorio, il disagio generazionale.

Temi sui quali vengono prodotti ogni anno decine di saggi psicologici e sociologici, che restano patrimonio esclusivo degli specialisti.

Il linguaggio della narrativa di fiction, e quello universale dell’amore e dei sentimenti, hanno invece il potere di avvicinare a questi temi lettrici e lettori delle generazioni più giovani, e in generale persone non “addette ai lavori”.

Questa struttura narrativa può essere uno strumento attraverso il quale implementare l’educazione ai sentimenti e all’affettività, che appare oggi più che mai necessaria, ma che molti sostengono, non è facile “circoscrivere” in una materia scolastica.

Anche in passato l’educazione alle relazioni è passata per la mediazione creativa e letteraria: perché non potrebbe farlo anche oggi, evitando toni da pedagogia parenetica che rischierebbero di essere solo controproducenti?

                                               Andrea Macciò

Romance. Il racconto dell’amore nella letteratura popolare. (100donnevestitedirosso.com) leggete anche l’articolo precedente sul “racconto dell’amore” nella letteratura di oggi

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